Anno 1994, non ricordo il mese, faceva freddo....
Mi stavo accingendo a partire per Perugia insieme al mio maestro e agli altri compagni della scuola di kung fu.
Avremmo partecipato ad un campionato europeo.
Prima di quel giorno avevamo partecipato a diverse gare, tutte di carattere regionale e nazionale.
Devo essere sincero, ero emozionato ma allo stesso tempo parecchio baldanzoso... in precedenza avevo vinto parecchie gare e mi sentivo convinto che avrei fatto molto bene anche al campionato europeo. Per dirla in gergo romano, mi sentivo un po "coatto"...
Erano le sei del mattino, ci saremmo visti presto per partire tutti insieme alla volta di Perugia.
Era ancora molto buio, per strada non c'era nessuno. Ero immerso nei miei sogni di gloria in vista della competizione.
Alzo gli occhi al cielo quasi per caso, più che altro per abitudine... In linea d'aria sovrastante il luogo dell'appuntamento vedo luminosa la costellazione di Orione. Buon auspicio!
Nel guardarla, quasi automaticamente penso alla sua storia.
Un eccezionale cacciatore, un gigante semidivino. Si riteneva il miglior cacciatore del globo, si vantava che nessun animale poteva sfuggirgli e batterlo nella sfida di caccia, tutti erano prede ai suoi occhi. Per punire la sua immodestia e baldanza, gli Dei mandarono un semplice scorpione a contrastarlo. Orione il grande cacciatore venne sconfitto dal piccolo animale. Era così preso da se stesso e dalle sue precedenti vittorie da non considerare un pericolo il piccolo animale, che con il suo veleno lo sconfisse in maniera definitiva. Nel cielo i due acerrimi nemici non si incontrano, quando sorge Orione, lo Scorpione tramonta, i due sono opposti nel cielo.
"Amico mio, ti è costata cara l'ultima volta.." commentando con un sorriso continuai verso l'appuntamento.
In quell'istante ho capito che io stesso mi stavo comportando come Orione, ero talmente preso dalle mie precedenti vittorie da non rendermi conto che ero una persona qualsiasi, che avrei tranquillamente potuto incontrare qualcuno migliore di me e non avrei dovuto sottovalutarlo.
Mi ripresi. Avevo tralasciato l'insegnamento base della mia disciplina, l'Umiltà. Continuai la strada con l'unico pensiero di far bene le cose e basta. Ero sicuro di me ma ero cosciente che non ero il migliore, potevo essere migliore non sottovalutando le difficoltà e i miei avversari. Senza umiltà il nemico più pericoloso sarei stato io stesso. Con il cuore più sereno ho incontrato gli altri e sono partito per Perugia.
Fu una bellissima giornata. Agonismo, amici, nuovi amici, bellissima giornata.
Rimasi concentrato ma allo stesso tempo rilassato.
Vinsi la competizione e per la prima volta ero campione d'europa. Fu una bella emozione e soddisfazione.
Tornati a Roma in tarda serata ero alla finestra, talmente eccitato da non riuscire a dormire nonostante la faticosa giornata.
Guardo a Sud e vedo Orione.
"Ciao amico mio.....grazie per la dritta".
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