lunedì 3 maggio 2010

Il Secondo Telescopio

Dalle medie passo alle superiori.
Il primo anno non andò malissimo, mi rimandarono a settembre in un'unica materia, la prof non aveva voluto sentire ragioni anche se nel resto delle materie andavo bene….vabbè…
La materia era matematica.
I miei la presero molto bene, visto il resto del mio andamento, anzi mi prendevano scherzosamente in giro chiedendomi come facevo a fare l’astronomo se poi non studiavo matematica…
Ma  a parte gli scherzi a Settembre avrei dovuto superare l’esame e quindi Ripetizioni estive.
Ero demoralizzato.
Mio padre mi dice che avrei preso ripetizioni dal figlio di un suo vecchio amico, il ragazzo si chiamava Damiano. Lo conoscevo e mi stava anche molto simpatico, ma lo ricordavo solo in merito a quando eravamo più piccoli e lui più grande di me comunque non mi frequentava tantissimo.
Vabbè che palle..andiamo da Damiano.
Mio padre mi spiega:”Dai che magari non sarà così male, anche a lui piace l’astronomia, si stà laureando in Astrofisica….”
La mia espressione diventa simile a quella del lupo cattivo davanti a Cappuccetto Rosso….
“Che aspettiamo??? Corriamo da Damiano mi deve dare ripetizioni di Astron…di matematica”
La prima volta che ho messo piede in camera di Damiano ho avuto uno sturbo… le pareti erano piene di foto originali di profondo cielo e pianeti, mappe stellari e calendari astronomici.
Seguivo le sue lezioni di matematica con un groppo alla gola..io volevo fargli mille domande sulle stelle.
Le prime lezioni riuscii a farle senza interruzioni ma poi gli chiesi se finita la lezione avrei potuto rubargli 5 minuti per fargli delle domande sull’astronomia. Ero intimidito, ai miei occhi era un gigante da cui poter attingere nozioni.
Sapeva della mia passione e acconsentì a prolungarci un po dopo le ripetizioni.
Che lo dico a fare…divenni un mostro di matematica, velocizzavo tutti gli esercizi per poter avere più tempo a disposizione per parlare di Astronomia.
Ricordo i pomeriggi passati ad ascoltarlo: mi spiegava con semplicità come risolvere alcuni problemi pratici e come passare ad osservazioni più approfondite. Ogni tanto mi dava anche delucidazioni sull’Astrofisica  ma io ero più interessato all’astronomia pratica per la quale non potevo recuperare troppi aiuti.
Le successive sedute astronomiche furono eccezionali, spremetti il telescopio al massimo.
Finito con lui le lezioni programmate mi chiede se non volessi passare ad una strumentazione superiore al mio primo telescopio. Mi disse che gli avrebbe fatto comodo usare il mio telescopi etto come guida per il suo durante le fotografie astronomiche.
Mi fece vedere il suo attuale telescopio, uno SC da 8” tutto automatico… io quel telescopio lo guardavo solo dalle riviste…
Mi disse:” Dammi il tuo ed una piccola differenza e io i do il mio vecchio telescopio..è in ottimo stato stai tranquillo”
Mi disse di stare tranquillo perché entrai in uno stato di eccitazione visibile, ma era solo perché fremevo dalla voglia di vedere-avere il suo vecchio telescopio!
Torno il giorno dopo da lui con il mio telescopio, e con il portafoglio…papà..
Se lo controlla, lo misura…”Ok Perfetto, se ti giri vedi il tuo nuovo telescopio”
Osservo quello scatolone a terra..enorme.
Lo apro e trovo dentro un mitico 114-900 di fattura giapponese.
Un sogno! Avevo sentito sempre parlare di quel telescopio come la base di partenza, lo strumento per farsi le ossa, uno strumento amatoriale che ti permetteva comunque di fare ottime osservazioni e  studi realistici sul cielo.
Me lo monta e mi da una infarinatura di come funziona. Vedo la mia prima montatura equatoriale.
Lo porto a casa e aspetto il buio.
Chiamai al telefono il mio amico: "Michè... l'ho preso..ce l'ho qua in camera con me..." e lui non ha manco risposto, ha attaccato il telefono e dopo cinque minuti ha citofonato....
E’ semplicemente ricominciato tutto da capo…Luna, Stelle, Giove e Saturno.
Ma con una qualità superiore al mio primo telescopio, che salutai con un bacetto prima di andarmene.
Il 114-900 mi ha dato delle emozioni indimenticabili.
Era ingombrante ma me lo sono portato dappertutto, sul balcone, in terrazza, nei giardini pubblici, in vacanza al mare, in campeggio, in montagna, dappertutto.
Con lui ho cominciato ad appassionarmi al profondo cielo.
Guardare M42 e M31 per la prima volta è stato un tuffo nel vuoto. Io in balcone e chi dormiva in casa sentiva mugolii provenire da fuori, ero io che trattenevo a stento delle urla di eccitazione!
Leggevo e imparavo nozioni sull’universo, quindi puntavo l’occhio anche su oggetti che erano fuori portata del mio telescopio, non mi importava, anche il solo pensare di riuscire a guardare una galassia lontana era la cosa più bella del mondo!
Passai anche a provare ad eseguire fotografie astronomiche. Era molto bello provare e gli scadenti risultati che ottenni mi rendevano molto felice comunque.
Ma la mia passione rimaneva l’osservazione visuale, era consuetudine che dei 24 scatti programmati per la serata, ne eseguissi al massimo una decina…poi rimettevo l’occhio al telescopio e mi perdevo in osservazioni visuali.
Ho letteralmente consumato il 114.
Ho apportato modifiche, migliorie, autocostruzioni degli accessori che mi servivano. L'ho utilizzato per circa dieci anni, mi ha regalato tante emozioni.
Ancora ce l'ho... ma per poco, lo devo sistemare per regalarlo a mio nipote Luca che ha espresso interesse per il cielo...Bello de Zio!

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